venerdì 6 aprile 2007

Direzione giusta?

Mi piace la storia.
Intendiamoci, non sono uno studioso ne un topo di biblioteca, ma mi piace capire.
Ho sempre criticato chi parla a vanvera, pur facendolo io stesso anche troppo spesso, ma l'ignoranza è tra le più grandi colpe se l'intelletto, l'ambiente circostante e le possibilità economiche ce lo permettono.

Quindi vado a studiare: Che Guevara, Marx, Evola, presto affronterò qualche russo (che palle, una noia!), magari anche qualche religioso (meglio del passato, almeno quelli trombavano: il sesso schiarisce la mente).

La cosa più intrigante che sto incominciando a "sentire" è la paura.
Si, paura, di scoprire, di avere curiosità di approfondire. Non che sapere "troppo" sia pericoloso, ma cosa succede se una mente superiore riesce a farti credere di arrivare da solo a certe conclusioni, e quindi entri nel turbine dell'autosuggestione, che è più forte dell'indottrinamento stesso, peggio del lavaggio del cervello.
Chi è anoressico o si suicida in quanto membro di una setta religiosa, lo fa per libera scelta. Chi affama i figli per dare la decima alla comunità lo fa per libera scelta. Chi manifesta, difende, diffonde, professa, lotta per certi principi, lo fa perchè ne è convinto, ma dall'interno. E più interiore è questa scoperta, più è pericolosa e conseguente.

Continuerò a studiare, ma spero di mantenere lo spirito critico, perche se i teorici dei terrorismi di centro (quello Australe, quello che fa incontrare i Nazimaoisti con le Brigate Rosse) riusciranno a farmi credere che il Socialismo che ha generato i fascismi latini ed i regimi di Pol Pot e Mao sono legittimi, allora avranno generato un perfetto ed efficente produttore di molotov (grande prodotto della cultura socialista) e ghigliottine (dove la mettiamo la Monarchia).

A Noi! (dai, scherzo!)

1 commento:

Andrea Condaghe ha detto...

Come saprai, visto che l'età avanza e le storia si ripete, ho sempre creduto che il cialtronismo elevato all'ennesima potenza sia saggezza. Per essere cialtroni si deve studiare, ma non a scuola dove ci si deve divertire, a casa, da adulti. La controindicazione della pratica conoscitiva è che ti trovi a prevedere, con una certa frequenza, le battute degli altri e che, dopo un po', preferisci far finta di ascoltare con attenzione le argomentazioni altrui solo per preparare una battuta fulminante da buttare là, con disinvoltura. Questo significa avere deliri di onnipotenza? E così sia, ben vengano, l'importante è averli con classe. Una bella cravatta, la frase giusta al momento giusto, un po' di umiltà, voce bassa e parole pacate, ascoltare fingendo interesse... e se non si sa una cosa glissare, informarsi e, quando meno se lo aspetta, fulminare l'incauto provocatore.
Evola va bene, lo affiancherei a Trotzki per simpatia. Lascerei il Che all'aneddotica e mi sparerei Gramsci per rimanere fra i rivoluzionari. I russi? Meglio quelli to(l)st(o)i. Se vuoi intrattenere una conversazione sulla non violenza oltre all'abusato Gandhi (che nessuno ha letto però) un bel Tolstoj fa da pandan al nostro Aldo Capitini.
Per passare alle bombe bisogna aver tempo di costruirle e se ti applichi al cialtronismo... è tempo perso.

Il cialtronissimo Andrea